9646 Italiano, una lingua morta? La Cgil e la FLC per il rilancio dell’insegnamento della lingua italiana

20120213 23:10:00 redazione-IT

di Claudio Sorrentino e Massimo Mari **

In questi ultimi anni la nostra politica culturale, non solo all’estero, è precipitata in un profondo stato di crisi per via di quella miopia politica che l’ha vista e interpretata come una spesa da tagliare piuttosto che una risorsa strategica su cui investire.
Quella logica ragionieristica, tutta fondata sui tagli lineari portata avanti con inquietante testardaggine, ha comportato la riduzione drastica delle risorse destinate al sistema scolastico e formativo italiano all’estero mettendone in seria discussione la sua stessa esistenza
tanto da assumere, in alcune circostanze, una vera e propria emergenza.
Oggi, più che nel passato, si avverte l’immediata esigenza di invertire questa tendenza. Se si vuole rilanciare il sistema non ci si può limitare al solo recupero delle risorse, si deve contestualmente inaugurare una nuova stagione di politica culturale più feconda e produttiva
che, attraverso un organico processo riformatore, sia in grado di riprogettare una rete rappresentativa del nostro sistema scolastico, formativo, educativo e culturale all’estero pensato come il sostegno indispensabile alla nostra politica in Europa e nel mondo.

E’ storicamente acclarato, infatti, che il successo a livello internazionale di un Paese poggi sulla piena valorizzazione di quella stretta connessione che intercorre tra politica estera e politica culturale.
Questo a significare che la nostra politica estera, se vuole far uscire il Paese da quel vischioso declino cui le recenti scelte politiche sembrano averlo relegato, deve puntare sulla promozione e diffusione della lingua e cultura italiana intesa come uno dei volani indispensabili
per far ripartire la crescita non solo culturale ma anche economica e politica.

[i]La lingua è il veicolo principale per la trasmissione della cultura e come tale lo strumento che, favorendo la costruzione di un processo di sviluppo dell’individuo, struttura i rapporti sociali e organizza le esperienze, da quelle affettive a quelle del pensiero ed emozionali.
Il linguaggio assume una precisa importanza nell’interazione tra un individuo e il gruppo favorendo
il processo di coesione sociale e stimolando un senso di identità che, se legato correttamente alla memoria dell’esperienza della mobilità, favorisce la crescita del senso di appartenenza alla terra di origine, con i suoi usi e costumi, ed allo sviluppo del “sistema Italia” fuori dai confini nazionali.[/i]

* Responsabile Uff. Italiani all’estero CGIL
* FLC CGIL

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[url]http://www.emigrazione-notizie.org/public/upload/Documento_CGI_FLC_su_lingua_italiana.pdf[/url]

 

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