9620 Le insidie del capitalismo cortese

20120201 00:25:00 redazione-IT

[i]Il Coordinamento di SEL in Svizzera si è riunito di recente a Zurigo per esaminare la situazione determinatasi con il nuovo quadro politico nazionale e i riflessi che essa produce sulle nostre iniziative. Inoltre sono stati approfonditi alcuni temi riguardanti la collettività italiana in Svizzera. Qui di seguito si dà conto dei punti salienti dell’analisi svolta dal Coordinamento. Inoltre in un comunicato a parte SEL in Svizzera interviene sulla problematica dei corsi di lingua e cultura.[/i]

[b]È cambiato lo stile, ma non è l’alternativa[/b]

Non si può non condividere il senso di sollievo, particolarmente diffuso tra i nostri connazionali all’estero, per l’uscita di scena di un governo che si è reso protagonista di numerose scempiaggini, che tra l’altro hanno avuto l’effetto di produrre un danno enorme all’ immagine dell’ Italia e all’italianità nel mondo. Il nuovo primo ministro e la sua squadra (sia pure con qualche presenza imbarazzante rimossa a seguito di denunce di stampa) si contraddistinguono per lo stile e offrono indubbiamente un’immagine di maggiore autorevolezza a livello europeo. Però su un punto la nostra analisi è stata unanime: il governo Monti non è l’alternativa che milioni di italiani speravano, né rappresenta il superamento del berlusconismo. Un conto è lo stile, un conto è la sostanza dell’azione del nuovo governo, impropriamente definito “tecnico”. Si tratta invece di una squadra tutta politica che opera con grande determinazione nella logica delle visioni e delle strategie che caratterizzano la destra europea. Nelle misure sinora adottate non si sono viste neanche le tracce di quell’equità tanto decantata da Monti all’atto del suo insediamento. Si è visto piuttosto il rigore a senso unico. Un rigore che ha massacrato il sistema pensionistico ben oltre ogni ragionevole aggiustamento e non ha avuto il coraggio di introdurre una patrimoniale seria. Le stesse liberalizzazioni, tanto enfatizzate nei media, hanno toccato categorie in fondo marginali, mentre non hanno intaccato i grandi comparti monopolistici dell’energia e le banche.

[b]L’impegno per l’alternativa[/b]

Occorre lavorare ad abbattere i veri fattori di crisi: le disparità sociali sempre più clamorose, una seria lotta all’evasione fiscale, un’Europa che ritrovi la sua vocazione politica e sociale. Per questo è fondamentale ricostruire a livello europeo un’idea forte e credibile di sinistra, con un suo progetto sociale alternativo al liberismo senza regole che ci ha cacciato nel vicolo cieco in cui oggi ci ritroviamo. Questo progetto deve diventare l’asse portante del nuovo centrosinistra italiano: quella grande forza popolare che era riuscita ad affermarsi nelle elezioni amministrative e nei referendum del giugno scorso. Tutto ciò richiede il ritorno al ruolo centrale della politica e della democrazia, attraverso una chiara scelta delle alleanze prima del voto del 2013. Abbiamo da qui alle elezioni un anno per lavorare a ricostruire questo progetto e questa speranza, innanzitutto con le forze politiche – Pd, SEL, IdV – che avevano avviato già un proficuo dialogo e oggi si ritrovano su posizioni differenziate, ma anche con i tanti movimenti dei cittadini non organizzati nei partiti Pensiamo che SEL con la sua iniziativa debba lavorare in questa direzione scongiurando l’ipotesi, sostenuta da alcune componenti del Pd, di perpetuare governi tecnici o di affidare le sorti dell’Italia a un’ aggregazione centrista che tagli fuori la sinistra, la sua rappresentanza sociale e le sue idee.

[b]Prepararsi in vista del voto degli italiani all’estero[/b]

In vista del voto, che se verrà tenuto alla sua scadenza naturale si svolgerà nella primavera del 2013, anche SEL in Svizzera, coordinandosi con le altre realtà europee, dovrà individuare entro quest’anno una propria strategia elettorale, cominciando a ragionare su come mettere in campo una proposta politica innovativa e competitiva, a partire dalla selezione delle candidate e dei candidati. SEL deve sentirsi impegnata a portare al Parlamento italiano una rappresentanza moderna e dinamica delle nostre collettività in Europa, con un profilo forte sulle questioni complessive dei migranti, siano essi italiani all’estero o immigrati in Italia. Forte è la delusione per l’operato degli attuali parlamentari della circoscrizione estero, impegnati per lo più nella difesa di piccoli interessi locali o di gruppo, senza far riferimento nelle loro iniziative ad un qualche disegno condiviso e coordinato. Ci pare emblematico a questo riguardo il silenzio dei parlamentari del Pd eletti all’estero sulle tragedie degli immigrati in Italia: come avevamo auspicato in un comunicato di SEL in Svizzera ci saremmo aspettati un atto simbolico di solidarietà con la comunità senegalese di Firenze, dopo l’agguato mortale ad alcuni loro esponenti. Non c’è stato, e questo ci sembra grave.

[b]Risvegliare la coscienza democratica: vogliamo risposte sul console onorario![/b]

SEL in Svizzera, nel constatare un diffuso atteggiamento di “celebrazione” acritica degli eletti in Svizzera, vuole essere protagonista di un’iniziativa di risveglio democratico della nostra collettività, chiedendo innanzitutto a COMITES, associazioni e agli stessi partiti italiani qui organizzati, di stabilire con i parlamentari eletti all’estero un’interlocuzione vera e critica, che li obblighi a rendere conto delle loro iniziative e se necessario anche a spiegare le loro inadempienze. Non si può inoltre tollerare che gran parte delle iniziativa promosse autonomamente da associazioni e COMITES stiano diventando terreno per promuovere l’immagine di singoli parlamentari. A conferma del clima di passiva accettazione di scelte estranee ai bisogni delle nostre collettività e rispondenti esclusivamente a logiche di potere, abbiamo registrato con delusione il silenzio a proposito dei nostri interrogativi sul console onorario a Lucerna. Si è trattato di un regalo per ripagare il voltafaccia di Razzi? O il tutto è avvenuto per iniziativa autonoma dell’Ambasciata d’Italia? E in questo caso sono state sentite le rappresentanze della comunità? Quali? Come? Sia chiaro che su questo noi continueremo ad incalzare i vari soggetti istituzionali ed elettivi della comunità.

[b]Rassegna del cinema ed iniziative sulla mafia[/b]

SEL in Svizzera richiama attenzione su una bella ed interessante iniziativa organizzata dalla sezione di Berna in collaborazione con alcuni gruppi culturali presenti nella realtà bernese. Si tratta di una rassegna del cinema italiano, con la presentazione di opere cinematografiche che tematizzano le condizioni e i bisogni dei migranti. Le proiezioni si svolgeranno nella cornice di serate conviviali dove è possibile incontrarsi e discutere. Con questa iniziativa SEL in Svizzera intende contribuire a promuovere l’immagine di un’altra Italia, ben diversa da quella ingiusta ed intollerante che spesso si è manifestata negli ultimi anni e ben lontana da quella che ci viene propinata dal modello berlusconiano. Inoltre è in cantiere un’ iniziativa sulla mafia, in particolare in riferimento alla ramificazione di gravi fenomeni mafiosi anche nelle collettività italiane in Europa ed in Svizzera.

[b]Indizione del Congresso[/b]

SEL in Svizzera, la cui presenza si sta estendendo anche ad alcune realtà della Svizzera francese, ritiene non più rinviabile, alla luce degli accresciuti impegni e delle varie scadenze che ci aspettano nel prossimo futuro, l’indizione del Congresso, da tenersi già nella prossima primavera. In questa occasione verranno fissati alcuni punti strategici della nostra iniziativa politica e verranno ridefiniti incarichi e responsabilità. L’impegno è che nell’ambito del Congresso sia possibile avere qualche momento di interlocuzione con la direzione di SEL nazionale, con le rappresentanze dei circoli di SEL in Europa, con altri soggetti politici italiani e svizzeri.

Zurigo, gennaio 2012

 

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