9354 Caccia al “blocco nero”.

20111017 12:18:00 redazione-IT

[b]Caccia al "blocco nero". La polizia denuncia: "Lacrimogeni scaduti" – (da il Manifesto)[/b]
E’ in corso da stamattina una maxi operazione in tutto il territorio italiano negli ambiti anarchici e considerati, dai servizi italiani, quelli legati alle aree più radicali del movimento. Dalle informazioni finora raccolte perquisizioni ci sono state a Milano, anche se nessuno è stato arrestato. Sono centinaia le forze dell’ordine che dall’alba sono impegnate nel maxiblitz, concentrato su quattro regioni in particolare: Trentino, Lombardia, Lazio e Sicilia.

Eppure le persone arrestate in piazza domenica, e che verranno sottoposte ad interrogatorio entro mercoledì, raccontano un’altra storia, forse più inquietante. Non si tratta infatti di persone riconducibili a gruppi specifici, anche se alcuni di loro hanno alcuni precedenti che fanno intendere la frequentazione di ambienti di sinistra. Ma, soprattutto, sono tutti giovanissimi, al di sotto dei trenta, addirittura minorenni. Niente a che fare, insomma, con l’immagine di un gruppo coordinato da 40-50enni alla ricerca di una rivalsa sociale. I devastatori di Roma erano un gruppo organizzato, ma hanno trovato l’appoggio di varie persone che non erano affatto "vestite di nero" e che si scopre essere ragazzini pronti a tutto.

I12 arrestati sono tutti sotto i trenta anni; tra gli otto denunciati i minorenni sono sei. Tra loro anche quattro donne. Tutti rischiano l’accusa di danneggiamento e devastazione, mentre la Procura di Roma esclude l’aggravante di terrorismo. Stamattina il pm inoltrerà al gip la richiesta di convalida dei fermi per resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale e chiederà l’emissione di ordinanze di custodia in carcere.

Digos e polizia scientifica per ricercare gli autori dei disordini di sabato, si stanno districando tra migliaia e migliaia di video e foto. Alcune circolano sulla rete, e sarebbero addirittura "rivendicate" dagli autori degli scontri. Altri, invece, sono spontaneamente inviate alla polizia dai manifestanti "pacifici", che vogliono denunciare chi gli ha impedito di arrivare a piazza San Giovanni. Ovviamente non mancano i filmati realizzati dagli stessi agenti, come anche quelle delle telecamere disseminate per le strade della città.

Tra gli "ambienti" sospettati dagli inquirenti di aver avuto una "regia" negli scontri di sabato non ci sono soltanto le "classiche" aree anarchiche e radicali di alcuni centri sociali, ma anche le aree degli ultras.

Fatto sta che la fotografia che emerge dalle persone "beccate" in strada, spesso con l’armamentario che è stato vista in strada sabato e che ha colpito proprio per l’organizzazione che lasciava intravvedere (maschere antigas, spranghe, fumogeni, elementi di abbigliamento per travisarsi), sono ragazzini, spesso liceali. Alcuni minorenni, senza precedenti. Quelli considerati essere "i capi", sembrano essere stati etichettati così semplicemente in base all’età – sono un po’ più grandi, ma sempre piuttosto giovani – e al fatto di avere almeno qualche precedente, anche se non si tratta di nulla di grave. C’è ad esempio un ventunenne anarchico di Lecce, studente a Bologna, fermato dalla Digos in via Merulana; un giovane di 22 anni già denunciato per aver preso parte ad un rave in passato, una ragazza romana di 29 anni; un ragazzo di 21 anni di Brindisi, un catanese di 23 anni e un giovane di Trento. Ci sono inoltre due ragazzi nati all’estero ma residenti da anni in Italia.

Ma anche la polizia ha le sue denucne da fare, come riporta il sito Poliziademocratica.it. Descrivendo cosa si trova a terra di piazza San Giovanni, devastata dagli scontri, Claudio Giardullo, segretario generale della Silp-Cgil, rileva le "armi" utilizzate dal "blocco nero", ma anche "la grande quantità di bossoli di lacrimogeni, di vario calibro e modello: ne è stata sparata una quantità notevole. Alcuni, raccolti anche dai tanti curiosi che sono andati sul ‘campo di battaglià, all’altezza dell’incrocio tra Via Emanuele Filiberto e piazza San Giovanni, sono scaduti nel 2006. Sui bossoli si legge: «Cartuccia 40 mm irritante» e sotto ‘validità 12/06’".Ma Giardullo denuncia anche le condizioni in cui sono costretti a lavorare gli agenti: "Parlare di un caso adesso è più difficile, ma è la seconda volta, la prima è quella del G8 di Genova, che un governo guidato da Berlusconi, di fronte a una manifestazione dove si sa che saranno presenti anche i violenti del blocco nero, sceglie di blindare la ‘zona rossa’ e lasciare città, poliziotti e manifestanti pacifici agli scontri. Nello stato di diritto – continua Giardullo – difendere i palazzi delle istituzioni è assolutamente giusto e necessario; non giustificabile è, invece, l’idea che conti poco evitare che le città siano messe a ferro e fuoco, o che i poliziotti, che anche ieri hanno affrontato il loro impegno con professionalità nonostante i crescenti problemi organizzativi, servano a risolvere in piazza i problemi politici di un governo, o, ancora, che garantire il diritto a manifestare pacificamente sia solo una clausola di stile nell’ordinamento del nostro Paese". Ieri, conclude, "garantire questo diritto è finito in coda alle priorità del Governo e questo, rispetto alle altre 952 manifestazioni nel mondo dove invece è stato garantito, vorrà pure dire qualcosa"

——————

Maxi operazione contro anarco-insurrezionalisti
Perquisizioni e controlli in tutta Italia. Ministri Maroni-La Russa: ‘Hanno cercato il morto’
Servizio ANSA – 17 ottobre, 11:41

ROMA – E’ in corso su tutto il territorio nazionale una vasta operazione di Polizia e Carabinieri con perquisizioni e controlli negli ambienti degli anarco-insurrezionalisti e dell’estremismo piu’ radicale.

L’operazione, coordinata tra Polizia e Carabinieri, iniziata all’alba e ancora in corso, fa seguito ai gravi incidenti avvenuti a Roma nel corso della manifestazione degli indignati sabato scorso.

L’operazione di polizia, che coinvolge centinaia di uomini delle forze dell’ordine, sta interessando tutte le regioni italiane, dal Trentino alla Lombardia, dal Lazio alla Sicilia.
MILANO – Agenti della Digos e carabinieri stanno eseguendo alcune perquisizioni a Milano ma non vi sono stati per ora arresti. L’attenzione degli investigatori si sarebbe concentrata, in particolare, su indumenti che potrebbero portare all’identificazione degli autori degli scontri. Una persona e’ stata portata in caserma dai carabinieri ma solo al fine di sottoscrivere il verbale di sequestro ed e’ poi tornata a casa.

TORINO – Le perquisizioni si sono concentrate dove e’ piu’ forte la presenza di aree antagoniste e aggregazioni di anarco-insurrezionalisti. In particolare ad esempio a Torino dove e’ storicamente forte la presenza di centri sociali vicini agli anarchici.

ROMA – Le perquisizioni in corso a Roma riguardano sia esponenti che luoghi di ritrovo dell’estremismo radicale e sono indirizzate a individuare altri responsabili delle violenze o chi gli ha fornito supporti anche logistici.

PERQUISITE CASE ATTIVISTI GRAMIGNA PADOVA – Polizia e Carabinieri sono all’opera a Padova e provincia da questa mattina per effettuare sei perquisizioni in altrettante abitazioni nella disponibilita’ di una quindicina di attivisti del centro popolare occupato ”Gramigna”, punto di riferimento degli anarco-insurrezionalisti nel Veneto centrale. Durante le perquisizioni gli agenti non avrebbero trovato oggetti direttamente riconducibili alle devastazioni di sabato scorso a Roma.

MARONI: POTEVA SCAPPARCI IL MORTO Verranno chieste oggi la convalida dei fermi e l’emissione di ordinanze di custodia in carcere per le 12 persone, tutte sotto i 30 anni, arrestate per resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale negli scontri di sabato scorso a Roma. Tra i denunciati sei i minorenni; tra loro anche quattro donne. Poteva scapparci il morto, ha sottolineato il ministro Maroni.

 

Views: 3

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.