9348 LIBIA, Intifada: a Tripoli e in altre città libiche popolazione in rivolta contro CNT.

20111014 23:00:00 redazione-IT

[b]Sollevazioni, manifestazioni, scontri durissimi, imboscate contro le truppe CNT. A Tripoli si riapre la battaglia nei quartieri di Abu Salim, Bab Azizia, Zwara, Janjour di Tojoura, Salehadeen. Si registrano movimenti delle tribù Madjer e Zliten, Rishvana e Wersha Fana che sembrerebbero già entrate in città. A Sirte, la controffensiva delle forze lealiste respinge i ribelli del CNT con fortissime perdite. Analogamente a Bani Walid e Sheba, nel sud. La guerra civile, lontano dall’essere risolta a favore di CNT e NATO, pare diventare endemica, come diversi oseervatori avevano previsto.
Intanto, secondo il parlamento panafricano, istituzione dell’Unione Africana, La Nato è corresponsabile della morte di “centinaia di migliaia” di persone: la denuncia è contenuta in un rapporto del parlamento panafricano, nel quale si accusa l’Alleanza atlantica anche di aver bloccato la consegna di cibo, medicine e altri aiuti umanitari alla popolazione civile.[/b]

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[b]L’AFRICA ACCUSA LA NATO, VIOLATO IL DIRITTO UMANITARIO[/b]

La Nato è corresponsabile della morte di “centinaia di migliaia” di persone: la denuncia è contenuta in un rapporto del parlamento panafricano, nel quale si accusa l’Alleanza atlantica anche di aver bloccato la consegna di cibo, medicine e altri aiuti umanitari alla popolazione civile.

“La Nato – si legge nel documento – è andata al di là dell’obiettivo iniziale della protezione dei civili fissato dalla risoluzione 1973/2011 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, un fatto che ha condotto alla morte di centinaia di migliaia di persone”.

Secondo il rapporto, redatto da un comitato di esperti che ha visitato la Libia alcuni mesi fa, le navi dell’Alleanza atlantica hanno “bloccato carichi di cibo, medicine, carburante e altri prodotti essenziali esentati dall’embargo dell’Onu” nei confronti della Libia.

Il parlamento panafricano è un organo riconosciuto dall’Unione africana che ha solo poteri consultivi. Il rapporto sulla Libia è stato approvato ieri, mentre dalla città mediterranea di Sirte continuavano a giungere testimonianze di scontri tra i combattenti del Consiglio nazionale di transizione e gli ultimi reparti fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. Secondo l’emittente araba “Al Jazeera”, ieri bombardamenti della Nato hanno colpito in città diversi obiettivi.

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Esplosioni a Tripoli oggi, 14 Ottobre 2011

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Dal Corriere della Sera del 14/10/2011:

[b]Libia: si torna a sparare a Tripoli
Gheddafi «controllato» via satellite
Il monito al Cnt del numero due del Fronte di salvezza: «Troppi errori fanno perdere credibilità»[/b]

MILANO – Si torna a combattere nelle strade di Tripoli. Secondo residenti della capitale libica, ci sarebbero tra 20 e 50 combattenti filo Gheddafi impegnati in scontri a fuoco nella capitale libica con le forze del Consiglio nazionale transitorio. Le forze del Cnt su pick up sono accorse sul luogo della sparatoria, nel quartiere di Abu Salim, dove era forte l’appoggio all’ex rais. Secondo testimoni, la battaglia ha visto l’impiego di armi automatiche e mitragliatori pesanti. Residenti hanno raccontato che i guerriglieri filo Gheddafi sono comparsi ad Abu Salim ed hanno cominciato a intonare slogan a favore dell’ex leader libico. QUESTIONE DI TEMPO – Dal Cnt fanno sapere di aver localizzato gli spostamenti di Gheddafi. È nel deserto nel sud del paese, «controllato via satellite» e la sua cattura «è solo una questione di tempo». Lo assicura il vice capo del Cnt, Abdun Hafiz Ghoga. «Abbiamo conferma che Gheddafi è nel sud della Libia – ha detto ad Al Jazira – non si trova in un posto, ma si muove di continuo con un piccolo convoglio composto dai più stretti collaboratori e dalle guardie del corpo». CREDIBILITA’ – Ma sul Cnt e su ] MILANO – Si torna a combattere nelle strade di Tripoli. Secondo residenti della capitale libica, ci sarebbero tra 20 e 50 combattenti filo Gheddafi impegnati in scontri a fuoco nella capitale libica con le forze del Consiglio nazionale transitorio. Le forze del Cnt su pick up sono accorse sul luogo della sparatoria, nel quartiere di Abu Salim, dove era forte l’appoggio all’ex rais. Secondo testimoni, la battaglia ha visto l’impiego di armi automatiche e mitragliatori pesanti. Residenti hanno raccontato che i guerriglieri filo Gheddafi sono comparsi ad Abu Salim ed hanno cominciato a intonare slogan a favore dell’ex leader libico.

QUESTIONE DI TEMPO – Dal Cnt fanno sapere di aver localizzato gli spostamenti di Gheddafi. È nel deserto nel sud del paese, «controllato via satellite» e la sua cattura «è solo una questione di tempo». Lo assicura il vice capo del Cnt, Abdun Hafiz Ghoga. «Abbiamo conferma che Gheddafi è nel sud della Libia – ha detto ad Al Jazira – non si trova in un posto, ma si muove di continuo con un piccolo convoglio composto dai più stretti collaboratori e dalle guardie del corpo».

CREDIBILITA’ – Ma sul Cnt e su "facili" annunci con cui si è mosso in questi giorni piovono critiche. «Hanno commesso un grave errore i dirigenti del Cnt che in questi giorni hanno diffuso notizie false sulla cattura dei figli di Muammar Gheddafi». A criticare è lo stesso Mohammed Ali Abdullah, numero due del Fronte di Salvezza libico, intervistato dalla tv satellitare al-Arabiya per commentare le notizie contrastanti giunte da Sirte circa la cattura di Muttasim Gheddafi, poi smentite. «Troppi errori che fanno perdere credibilità» ha detto invitando gli spettatori di al-Arabiya a «credere a questi annunci solo se supportati da un video di conferma». Questo perché proprio giovedì i soldati del Cnt hanno diffuso su Youtube il video che mostrava la cattura del Mufti di Gheddafi, lo sceicco Khaled Tantush.

CATTURE CONFERMATE CON VIDEO -Nel video il religioso, che teneva i suoi sermoni sulla tv al-Jamahiriya appariva seduto in un’auto nelle mani degli uomini del Consiglio nazionale libico che da Sirte, dove vive, lo hanno portato a Misurata. Inoltre i combattenti del Cnt hanno anche mostrato, tramite al-Arabiya, le immagini della sua casa occupata e usata come covo per combattere contro le truppe di Gheddafi a Sirte. La critica rivolta dal numero due del Fronte di salvezza libico ai leader del Cnt arriva nel momento in cui anche i media arabi più vicini ai rivoluzionari, come le tv al-Jazeera e al-Arabiya, appaiono preoccupati per il protrarsi della guerra in Libia. Non a caso la stessa emittente che trasmette da Dubai ha aperto un dibattito tra i suoi corrispondenti e alcuni ospiti in studio sul «perché i soldati di Gheddafi, considerati da molti solo dei mercenari africani, resistano con tanta tenacia a Sirte e non si arrendano».

Redazione online
14 ottobre 2011 21:17

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