In Austria il Partito della Libertà (FPÖ), di estrema destra, ha vinto le elezioni per il rinnovo della camera bassa del parlamento con il 29,2 per cento e – gara a destra -, ruba voti al Partito Popolare che perde l’11%. Buon risultato dei socialdemocratici terzi col 21%. FPÖ radicato nell’ideologia nazista. Difficili alleanze. Vecchio scandalo di corruzione e donnine sul partito vincente. L’ex Cancelliere Kurz condannato quest’anno per quella vicenda
rem Remocontro, 30 Settembre 2024
Partito radicato nell’ideologia nazista. «È la prima volta dalla Seconda guerra mondiale» scrive Politico «che un partito radicato nell’ideologia nazista ha prevalso in una votazione nazionale». Sembra comunque difficile che l’FPÖ riesca a formare un governo poiché nessun altro partito, durante la campagna elettorale, si è detto disponibile a entrare in una coalizione con l’estrema destra.
Partito Popolare cede a destra. Il Partito Popolare (ÖVP, di centrodestra, che negli ultimi cinque anni ha governato il paese insieme ai Verdi) è arrivato al secondo posto con il 26,5 per cento dei voti, perdendo l’11 per cento rispetto al 2019, mentre il Partito Socialdemocratico (SPÖ, di centrosinistra, che nell’ultimo mandato è stato all’opposizione) è il terzo partito con il 21 per cento. In coda i Liberali di NEOS (con il 9 per cento) e i Verdi (8 per cento). Non hanno superato lo sbarramento del 4 per cento alcuni piccoli partiti. L’affluenza è stata alta e ha superato il 70 per cento degli aventi diritto.
Rebus destra per troppe ‘camice brune’. La Costituzione austriaca attribuisce la decisione sulle nomine dei ministri e del cancelliere al presidente. Alexander Van der Bellen, ex leader dei Verdi e presidente dal 2017, ha già detto che non vorrebbe nominare primo ministro Kickl «a causa delle sue posizioni euroscettiche e filorusse», come si è limitato a definirle. Tuttavia, sarà difficile per Van der Bellen ignorare i risultati delle elezioni: l’FPÖ potrebbe avere la possibilità di costruire un’alleanza con il centrodestra se Kickl rinunciasse a ricoprire ruoli importanti nel prossimo governo.
Volkskanzler come Adolf Hitler. Kisk di definisce futuro Volkskanzler, «cancelliere del popolo», utilizzando consapevolmente un termine coniato per la prima volta e reso noto da Adolf Hitler. FPÖ è già stata al governo nel 2021 come alleato del Partito Popolare guidato dal trentenne Cancelliere Sabastian Kurz, governo travolto dallo scandalo di corruzione e donnine del vice cancelliere del FPÖ, lo stesso partito che ora vorrebbe governare. Questo febbraio, lo stesso Kurz è stato condannato a otto mesi per aver mentito sulla corruzione del suo primo governo.
Fragile alternativa alla destra. Un’altra possibilità per la formazione di un governo è che il Partito Popolare decida di allearsi con i socialdemocratici ad evitare che l’FPÖ ottenga la guida del governo. Maggioranza fragile di un solo seggio date anche le distanze tra centrodestra e centrosinistra. Il processo per formare un nuovo governo potrebbe dunque essere lungo.
Estrema destra con una brutta storia alle spalle. L’FPÖ è uno dei più vecchi partiti di estrema destra europei: fondato nel 1956 da Anton Reinthaller, ex membro del partito nazista e ufficiale delle SS. A partire dagli anni Ottanta l’FPÖ assume posizioni sempre più euroscettiche e anti immigrazione, simili al Front National in Francia (oggi Rassemblement National) e la Lega Nord in Italia. Primi successi elettorali alla fine degli anni Novanta entrando in crisi quando il suo presidente Heinz-Christian Strache fu coinvolto nello scandalo citato.
Retorica anti migranti e scandali cancellati. L’FPÖ è riuscito a ricostruirsi con una politica anti-migranti e anti-musulmana aggressiva. Kickl è considerato un politico estremista anche per gli standard del suo partito. Tra le altre cose sostiene la necessità di sospendere il diritto d’asilo in Austria, favorevole a una politica di «Remigration», l’espulsione in massa di migranti e stranieri, grande ammiratore del primo ministro ungherese Viktor Orbán, partecipa al nuovo gruppo di estrema destra al Parlamento Europeo, Patrioti per l’Europa di cui fa parte anche la Lega di Salvini.
FONTE: Remocontro
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