7634 V CONFERENZA REGIONALE LAZIALI NEL MONDO: Relazione conclusiva di Luigina Di Liegro

20091130 20:35:00 redazione-IT

Roma, 29 Novembre 2009 – Relazione finale dell’Assessore alle Politiche sociali e delle sicurezze, Luigina Di Liegro

Cari corregionali,

Questi 3 giorni di discussione sono stati intensi e produttivi.
I vostri interventi e quelli dei relatori delle tavole rotonde, le proposte dei gruppi di lavoro, il documento conclusivo approvato da questa conferenza, confermano un alto livello di maturità e consapevolezza delle nostre comunità emigrate.
Interventi che non sono stati solo un richiamo alle nostre responsabilità istituzionali, ma che hanno fornito elementi di analisi e di programmazione in positivo.
Di questo vi ringrazio.
In questa conferenza si è manifestata con chiarezza l’importanza di un approccio partecipato. Dei saperi diffusi di cui siete portatori e che dobbiamo tener presente per varare politiche che siano corrispondenti ai bisogni e alle opportunità.
La conferenza ha dimostrato ancora una volta il grande valore dell’associazionismo. Di un associazionismo in grado di mantenere la memoria storica e di trasformarla in un elemento fondante per il futuro.

Vi ringrazio anche per aver saputo evidenziare in modo autocritico gli elementi di debolezza dell’associazionismo e i modi in cui essi vanno superati.
Adeguando le vostre associazioni con il coinvolgimento dei giovani e chiedendoci, nello stesso tempo, di rinnovare la prospettiva con cui guardare ai cittadini emigrati e ai migranti in generale.
E’ emerso con chiarezza un orizzonte di cittadinanza globale a cui dobbiamo conformare i nostri interventi. Si tratta di comprendere una dimensione nuova dei diritti e delle opportunità che ne discendono.
E’ una grande sfida che ci entusiasma e che impone a tutti noi un rinnovato impegno per costruire un mondo più giusto e anche più intelligente.
Un mondo che rifiuti e combatta l’esclusione sociale e delle diversità non solo perché è eticamente insostenibile, ma anche perché escludere significa sprecare risorse spirituali, umane ed economiche. Significa rischiare più povertà, o se preferite, più stupidità…
In questo senso, io credo che il vostro è un contributo importante per il nostro paese.
Un aiuto a farci comprendere il valore dell’interculturalità in cui siete cresciuti e in cui vivete.
Saperi e competenze interculturali che potremo, insieme, mettere a frutto nelle relazioni sociali, culturali ed economiche tra la nostra regione e i vostri paesi di residenza.
In qualità di Assessore che rappresenta i laziali nel mondo raccolgo pienamente l’indicazione di modificare la prospettiva delle politiche attive per l’emigrazione laziale in un quadro di interventi integrati e interdisciplinari tra le diverse aree settoriali della Giunta regionale.
E’ comunque chiaro che il prossimo piano triennale del settore emigrazione dovrà conformarsi alle importanti indicazioni di questa V Conferenza mondiale.
E si può cominciare chiedendo che già dal 2010 ciascuno dei settori di intervento che avete evidenziato dall’informazione, alla lingua e alla cultura, al lavoro e alla formazione all’imprenditorialità agli scambi e agli stage per i giovani all’assistenza agli anziani e alle situazioni di disagio sociale, sia supportato con altrettanti interventi dei diversi assessorati.
Verificheremo insieme le priorità per area continentale e per paese.
Forse dovremo attraversare una fase in cui dimostrare con esempi concreti e con progetti pilota ciò che può essere messo a regime.
A chi non conosce la realtà dei quasi 500 mila laziali all’estero, dobbiamo dare il senso delle potenzialità che rappresentate.
Questo è importante anche per trasferire innovazione nelle nuove politiche attive e di integrazione per l’immigrazione nella nostra regione dove sono presenti, come sapete, altre centinaia di migliaia di cittadini stranieri da tanti paesi.
Insieme, si tratta di oltre un milione di persone – sui 5 milioni di cittadini nella nostra regione – che sono, ciascuna, delle porte aperte verso il mondo.
Porte attraverso le quali può transitare il nostro futuro e quello delle nuove generazioni.
Verso uno sviluppo equilibrato, cooperativo, solidale, ecologicamente e socialmente sostenibile.
Possiamo dirlo forte e con orgoglio, da questo luogo della memoria che è il Museo dell’emigrazione italiana, da Roma, questa città ambasciatrice di civiltà per oltre due millenni, che siamo stati migranti, che abbiamo conosciuto la durezza della lontananza e della dimenticanza, e che ora siamo i mediatori del mondo globale i punti di connessione e di comprensione reciproca tra tante lingue e paesi diversi.
Altro che esclusione e marginalità!! Altro che classi differenziali!!
Questo primo decennio del ventunesimo secolo, con i suoi eventi terribili, con la grande crisi che stiamo attraversando, ci impone una profonda revisione dei nostri modelli di riferimento. Dei paradigmi con cui abbiamo interpretato le nostre società e il nostro stare nel mondo.
Siamo interessati a capire in che modo nei paesi dove risiedete si affronteranno questi anni difficili. Quali scelte saranno fatte. In che modo si risolveranno i grandi problemi che abbiamo di fronte.
Questo è un altro campo di comunicazione possibile tra i cittadini della nostra regione e di altre nazioni. Tra i nostri studenti e i giovani di altri paesi.
Dieci anni or sono, a Porto Alegre, nel sud del Brasile, terra di milioni di migranti italiani, qualcuno pronunciava la frase che “un altro mondo è possibile”.
Vi erano tra loro, migliaia di discendenti di quei migranti di fine ‘800 e dell’inizio del ‘900.
I nipoti di italiani che avevano dissodato le terre, edificato nuove città, costruito in poco più di cento anni, uno dei luoghi migliori dell’America Latina.
Mi piace interpretare quell’evento, come il riemergere, il riprendere la parola in un territorio così lontano dall’Italia dopo tanti anni di oblìo, di una civiltà fatta di dignità e di valori umani che è l’essenza profonda della cultura italiana.
Quella cultura a cui siamo da sempre legati e che vogliamo non vada mai perduta.
Grazie e buon ritorno ai vostri paesi di adozione

Luigina Di Liegro
Roma, 29 Novembre 2009

 
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EmiNews 2009

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