
Comunicato Stampa
Londra, 13 Marzo 2020
Covid-19 Italiani residenti nel Regno Unito inviano una lettera al Primo Ministro Boris Johnson
Cento italiani residenti nel Regno Unito hanno firmato una lettera inviata al Primo Ministro Boris Johnson esprimendo preoccupazione per le mancanza di iniziative immediate che limitino il diffondersi del Covid19. “Auspichiamo – sostiene Manfredi Nulli, con base a Londra e membro del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) e primofirmatario della lettera – che il governo britannico tenga in massima considerazione le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e implementi il prima possibile le misure prese dagli altri governi europei, dolorose ma necessarie, al fine di arginare il Coronavirus”.
“Supporto al 100% per questa lettera, il governo britannico deve mettere in atto misure forti per contrastare la diffusione di questo virus” dice Luca Cassetta, ricercatore a Edinburgo e presidente di AIRIcerca, network di ricercatori italiani nel mondo. Federica Formato, docente all’universita’ di Brighton, sottolinea l’importanza che “siano garantiti diritti anche in termini di retribuzione e regime fiscale ai tanti che non hanno un lavoro fisso, moltissimi nel Regno Unito dove il mercato del lavoro e’ molto deregolato ”. Infine, Antonio Zappulla, che vive a Londra ed è amministratore di Thomson Reuters Foundation, sottolinea come “molti cittadini europei che vivino qui siano sorpresi e preoccupati dalla mancanza di iniziativa del governo britannico per contenere il virus”
Segue il testo della lettera con i nomi dei firmatari:
Gentile Primo Ministro,
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’epidemia di Covid-19 una pandemia. I confini nazionali non hanno alcun effetto intrinseco sui suoi progressi. È chiaro che il numero di persone infette da Covid-19 nel Regno nito sta crescendo rapidamente. È anche chiaro che test più estesi di quelli attualmente in corso mostrerebbero che il numero di infezioni da Covid-19 è significativamente superiore alla stimaufficiale. Come membri della comunità italiana nel Regno Unito, vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per il fatto che le attuali misure adottate nel Regno Unito per contenere Covid-19 sembrano essere meno che adeguate a queste difficili circostanze. Tutte le organizzazioni di sanitarie raccomandano l’isolamento sociale come unico modo per contenere la diffusione di Covid-19 fino a quando non sarà dimostrato e disponibile un vaccino efficace. Inoltre, un livello adeguato di isolamento sociale allenterà, con ogni probabilità, la diffusione di Covid-19 nella misura e ciò sará utile al sanitario nazionale. Molti paesi europei hanno annunciato misure più forti per contenere la diffusione di Covid-19. L’Irlanda ha deciso di chiudere le scuole e la Francia è pronta a fare lo stesso nell’immediato futuro. Nel Regno Unito sembra essere business as usual. La limitazione della libera circolazione delle persone attraverso misure imposte dallo stato come quelle disposte dal governo italiano sarà sempre controversa. Tuttavia, è significativo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia elogiato le azioni dell’Italia in questo senso come la cosa giusta da fare. Misure simili sono state istituite anche in altri paesi. Tali misure drastiche avranno, evidentemente e infelicemente, ripercussioni importanti e negative su ciascun paese e sull’economia globale. Tuttavia, è molto probabile che salveranno molte vite umane, il che sembra il problema più importante da considerare nell’attuale crisi sanitaria. Speriamo che questa comunicazione sia utile.
Cordiali saluti
Manfredi Nulli, London
Federica Formato, Brighton
Luigi Bille’, London
Luca Cassetta, Edinburgh
Antonella Sciortino, London
Fernanda Miucci, London
Raffaele Catalano, London
Antonella Maizza, London
Antonio Zappulla, London
Adriano De Marco, Edinburgh
Carlo Pirozzi, Edinburgh
Tiziana Troina, Bedford
Fabrizio Martino, Hitchin
Giuseppe Chiappetta, Londra
Sandro Sarti, Glasgow
Tina Crolla, Glasgow
Alessia Tranchese, Portsmouth
Gianino D’Angelo, Keighley
Luigi Fumarola, London
Francesca Tallia, London
Mariangela Frisardi, London
Emanuele Bernardini, Keighley
Laura Leuzzi, Glasgow
Marta Gambarini, London
Andrea Patti, London
Salvatore Noviello, London
Antonio Ottavio Fadda, London
Giuseppe Pastore, London
Antonio Cicorella, London
Franco Volpe, Keighley
Silvana Poloni, York
Ciro Giona, Bradford
Fernando Specchia, Bingley
Marco Mizzardo, Ebdenbridge
Assunta Guarino, Leeds
Giancarlo Moretti, Skipton
Guerino De Rienzo, Crosshills
Cristina Gardini, Shiplay
Maria Rao, Leeds
Maria Viani, Bradford
Nicola Colle, London
Vittorio Tantucci, Lancaste
Shiraz Sacoor, Londra
Francesca Dragoni, London
Paolo Griffa, Glasgow
Matteo Dilmani, London
Chiara Cipollari, Glasgow
Gianna Vazzana, London
Paola Tumulo, Kingston Upon Thames
Annalisa Neri, London
Kirolos Ghally, London
Serena Alboni, London
Annalisa Carciogna, London
Fulvio Giustiniani, London
Rosa Sannia, London
Alfonso Senatore, London
Caterina Cannas, London
Maria Lusia dell’Orto, London
Antonella Manganelli, London
Marianna Segato, London
Francesca Sassi, London
Silvia Eccel, London
Davide Bargna, Edinburgh
Arianna Maiorani, Loughborough
Emilio Fazzi, Glasgow
Claudia Canova, London
Monica Lobefaro, London
Sabrina Caracappa, London
Corinna Francavilla, London
Domenico Moro, Birmingham
Giusy Palazzolo, London
Gloria Conti, Falkirk
Lorenzo Amisano, London
Alessio Tauro, London
Giulio Alfano, London
Domenico Pillitteri, Woking
Pietro Molle, Watford
Martina Sorghi, London
Stefano Pallara, London
Samuele Bacci, London
Marco D’Angelo, Huntingdon
Francesco Famularo, London
Sergio Spada, London
Stella Bonfanti, London
Tiziana Bortot, Staines
Saverio Maria De Giovanni, London
Carmelina Kirkland, Keighley
Maria Petrisano, Keighley
Giuseppe Maltese, London
Cristina Solomoni, London
Pietro De Paoli, London
Laura Silicani, London
Gabriele Pecchio, London
Ilenia Duro, London
Caterina Parrotta, London
Simona Rapizza, London
Cinzia Molendini, London
Gian Piero Santin, Brighton
Sarah Micciche’, London
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