11817 Stati generali dell’emigrazione friulana a Trieste: Ecco il piano per il Grande Friuli

20151014 18:48:00 redazione-IT

[i]La Regione chiama a raccolta i due milioni di emigrati agli “Stati generali”: «Uniti saremo più forti». Il 16 e 17 si terranno a Trieste gli “Stati generali”: uniti saremo più forti[/i]
[i]di Davide Vicedomini[/i]

UDINE. Non disperdere tra le giovani generazioni all’estero il senso di appartenenza alla cultura di origine e coinvolgere, allo stesso tempo, gli imprenditori che hanno avuto successo fuori dal Friuli Venezia Giulia nelle missioni economiche.
La Regione chiama a raccolta i corregionali all’estero con gli “Stati Generali” in programma a Trieste il 16 e 17 ottobre. Lo fa a 22 anni di distanza dall’ultima assise tenutasi a Lignano Sabbiadoro. I tempi, infatti, sono cambiati, e si sente l’esigenza di rafforzare i rapporti e formulare nuove proposte in grado di dare risposte ai problemi, anche alla luce della nuova ondata di emigrazione.
Ogni mese 400 friulani se ne vanno. Lo scorso anno, secondo l’ultimo rapporto della Fondazione Migrantes sulla base degli iscritti all’Aire, a preparare i bagagli sono stati in 4800 dalla nostra regione. Secondo le associazioni che sono a contatto con i Fogolar all’estero, sono due milioni i friulani sparsi complessivamente in tutto il mondo.

Come dire, due volte il Friuli Venezia Giulia. Un numero impressionante frutto di cinque generazioni che hanno preferito, dagli inizi del ‘900 ad oggi, cercare fortuna altrove. Un dato che fa riflettere e fa esclamare più di qualche rappresentante di queste realtà associative «Bisogna cercare nuove strategie con gli emigrati. Ascoltarli.
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E se serve usare di più lo strumento della lingua inglese per comunicare con loro – questo è il pensiero di Dario Locchi, Presidente dei Giuliani nel mondo – E non attendere che siano loro ad adeguarsi a noi». La presentazione degli “Stati generali dei corregionali all’estero del Friuli Venezia Giulia” si è svolta ieri nella sede della Regione a Udine.
Nel corso della due giorni verranno costituiti quattro gruppi di lavoro che avranno il compito di redigere un documento finale volto a «rafforzare il senso di appartenenza e aggregazione nell’ambito delle varie comunità – ha spiegato l’assessore regionale alla cultura e solidarietà, Gianni Torrenti – implementare gli strumenti di comunicazione, intensificare le iniziative destinate alle giovani generazioni soprattutto dei discendenti e valorizzare le competenze e le attività imprenditoriali dei corregionali all’estero».
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«L’auspicio – ha aggiunto – è che si possa aprire una nuova fase di rilancio delle politiche regionali nell’ambito dell’emigrazione che valorizzi e promuova il ruolo di chi è lontano dal Friuli Venezia Giulia al fine di rafforzare il loro legame con la terra d’origine».
Ma sono le nuove generazioni quelle a cui si guarda con maggiore attenzione «Occorre creare – ha precisato Torrenti – nuove modalità di comunicazione efficaci e attrattive dove potersi incontrare.
Dobbiamo dare voce ai giovani, coinvolgerli, creare nuove strategie». Saranno un centinaio gli emigrati presenti a Trieste nel fine settimana. «Queste persone – ha commentato Pietro Pittaro, Presidente di Ente Friuli nel mondo – sono una grande opportunità per le relazioni internazionali della regione. Abbiamo grandi eccellenze fuori dalla nostra terra. Tanto per fare un esempio alla Apple sono impiegati 12 ingegneri friulani.
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Questi corregionali vogliono restare attaccati alla loro origine. Tocca a noi facilitare i contatti. Sono un patrimonio che non ci costa nulla e non possiamo disperdere. Questi “ambasciatori” rappresentano la regione al più alto livello e possono costituire l’elemento di unione nelle relazioni con gli Stati esteri in cui vivono».

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/10/13/news/il-friuli-agli-emigranti-assieme-saremo-grandi-1.12258586

 

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