20080326 15:47:00 stefy
Silvia Finzi, candidata Pd al Senato, Ripartizione Africa, Asia Oceania e Antartide, risponde ad un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud Africa a firma di Riccardo Pinna, il quale aveva criticato l’operato e la campagna elettorale del centrosinistra.
“Vorrei correggere il tono ma anche il contenuto di questa lettera – scrive la Finzi – Pinna non condivide l’operato di Marco Fedi né quello di Nino Randazzo. E’ suo diritto. Ma al contrario ed ancor prima che il Partito democratico nascesse ufficialmente, ho apprezzato e condiviso il loro lavoro di cui hanno sempre tenuto al corrente i media e più generalmente gli italiani della nostra ripartizione. Non è vero che non hanno fatto loro le istanze di noi italiani in Africa (al contrario) e, benché residenti in Australia, hanno fatto proprie le istanze che ci stanno a cuore, noi italiani all’estero in generale ed in particolare in Africa, qualunque siano stati gli schieramenti che le esprimevano”.
D’altra parte, scrive la Finzi “quando Pinna afferma che non bisogna dare voti ‘a questi sconosciuti che se ne sono fregati di noi e che ci comunicano che se ne fregheranno’ ha letto chi sono i candidati nelle liste del PD per l’Africa, Asia Oceania e Antartide? Solo tra tutte le liste, il Pd candida per l’Africa, Romina Crosato per l’Africa del Sud e la sottoscritta, Silvia Finzi, per l’Africa del Nord. Io risiedo in Tunisia, paese nel quale la mia famiglia, mazziniana e garibaldina, si rifugiò nella prima metà dell’Ottocento.
Mio padre, Elia, è stato Presidente del Comites Tunisi ed è, tuttora, direttore del giornale “Il Corriere di Tunisi”, unica testata italiana sulla riva sud del Mediterraneo. Siamo italiane, siamo donne, siamo giovani e meno giovani, siamo figlie e madri, siamo africane del Nord e del Sud, siamo democratiche. Rappresentiamo l’Africa anglofona, francofona ed araba. Ambedue, ci dedichiamo alla vita associativa. Romina con le nuove generazioni che rappresentano il nostro futuro e la prosecuzione del nostro operato. E’ la prima volta che uno schieramento politico dà così grande importanza alla cultura, alla diffusione, al mantenimento ed alla difesa della lingua italiana, alle donne ed a due non professioniste della politica”.
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2008-3
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