20070510 16:44:00 redazione-IT
di Andrea Ermano
Ricordate le parole del poeta Rilke, prese a motto di un congresso diessino? "Il futuro entra in noi molto prima che accada", così si disse e si scrisse. Lo ricordate? Ecco. Sta accadendo. Purtroppo non nel modo da altri sperato, ma in quello da noi temuto.
Purtroppo. Le difficoltà nelle quali si dibatte il Pd, benché da noi previste in tempi non sospetti, non ci procurano nessun piacere. Speriamo sinceramente che vengano superate. Ma dubitiamo che potranno esserlo a costo zero.
Se il Pd cederà sulla laicità perderà un pezzo di elettorato diessino. Se non cederà, perderà un pezzo di Margherita. Se continerà a barcamenarsi spedirà un altro po’ di elettori nel non-voto.
Il centro-sinistra dovrebbe articolarsi in tre forze politiche: un Partito democratico di centro che guarda stabilmente a sinistra, un Partito socialista di centro-sinistra che guarda all’Europa e un partito antagonista di estrema sinistra che guarda ai movimenti no-global. Su quest’analisi è difficile non essere d’accordo con Boselli.
Non comprendiamo invece come Rutelli, in queste condizioni, possa pensare di proporre il Pd a modello per le forze riformiste d’Europa.
E Fassino? Fa bene, secondo noi, a indicare l’autunno come orizzonte temporale della transizione politico-organizzativa in corso nel centro-sinistra.
L’autunno è un termine perentorio, sta nelle cose, vale per tutti. Il futuro è l’autunno.
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Approposito, vi sono splendidi versi di Rilke anche sull’autunno. Non si sa quando entrarono nell’animo del grande poeta. Si sa che li mise su carta a Parigi e li intitolò: "Giorno d’autunno" (Herbsttag). Era il 21 settembre del 1902. Scrisse: "Chi ora non ha casa, non la costruirà più / Chi ora è solo, così a lungo si starà, / vigilerà, leggerà, lunghe lettere scriverà, / e da gran viali lo vedremo venir giù / inquieto, quand’infuriano le foglie".
http://www.avvenirelavoratori.eu/
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EmiNews 2007
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