
Comunicato stampa
Brodolini e lo Statuto dei lavoratori: il 28 marzo a Bologna
L’Istituto Fernando Santi il 28 marzo alle ore 10 presso la Sala Di Vittorio della Camera del lavoro CGIL in va Marconi n 67/2 presenta il volume “Il Ministero Brodolini. Poteri pubblici, welfare e statuto dei lavoratori” Paolo Borioni Biblion, Milano.
Il libro di Paolo Borioni nasce da una serie di prolungate ricerche sul sindacato, sul welfare e sul socialismo europeo, ed individua nel ministero Brodolini (1968-69) uno dei momenti in cui sono coincise le culture politiche e le condizioni sociali per uno spostamento di potere a favore del lavoro e della rappresentanza dei lavoratori nella società italiana. A questo fine- osserva l’autore- in modo esplicito i poteri pubblici in una democrazia, per la prima volta sono stati concepiti ed utilizzati come mezzi di avanzamento sociale, nello spirito dell’articolo 3 della Costituzione.
Con l’iniziativa l’Istituto Fernando Santi intende anche confrontare, nel presente, valori e impostazione, sottolineati nel volume, alla base dello Statuto dei lavoratori. Viene in evidenza l’attualità del pensiero e dell’azione sindacale e politica di Giacomo Brodolini alla luce dell’accentuarsi crescenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro ed alla necessità di contribuire a riproporre, dopo una stagione in controtendenza, la centralità del lavoro nei suoi diversi significati e implicazioni.
Il tema della regolamentazione del mondo del lavoro, dei lavori, che in questi anni è profondamente cambiato riporta alla impostazione generale della legislazione voluta da Brodolini.
Il volume di Paolo Borioni conferma la valutazione che per l’intero paese un sistema più inclusivo, regolato, unificante i diritti del lavoro, è una occasione che va colta.
La coincidenza temporale del dibattito promosso dall’Istituto Fernando Santi con lo svolgimento della campagna della CGIL per la partecipazione dei cittadini al voto referendario a sostegno di cambiamenti necessari mette in evidenza, al contempo, l’attualità delle ragioni che si oppongono ad una normazione regressiva da cambiare e la validità per il rilancio di un’altra idea di lavoro e di relazioni sindacali, dei principi e valori alla base dello Statuto.
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