La decisione del Governo di Israele di considerare persona non grata il segretario generale dell’Onu Guterres è un atto di inaccettabile arroganza. Infatti ciò comporta che il segretario generale dell’Onu non potrà entrare in Israele.
In precedenza c’erano già stati altri episodi del genere contro personale dell’Onu dichiarato non gradito e quindi espulso da Israele.
Ora questo atto contro il Segretario generale dell’Onu è di eccezionale gravità, l’unico che si conosca di questo genere, che mette Israele ai margini della comunità internazionale.
Questo conferma che Netanyahu ha scelto la via della forza e della guerra per regolare le questioni aperte a Gaza, in Libano e in Medio Oriente e questo fa correre allo stesso Israele un grave pericolo e interroga sulla stessa opportunità di mantenere alla frontiera tra Libano ed Israele il presidio dell’Onu, esposto a pericoli, in assenza della necessaria considerazione del ruolo e delle decisioni dell’ONU.
La situazione umanitaria drammatica di Gaza non deve proseguire e diventare la regola anche in Libano.
E’ auspicabile che gli stati presenti all’Onu confermino la loro fiducia al Segretario generale e che l’Onu proponga il cessate il fuoco immediato e l’avvio di trattative in sede Onu per definire le modalità e i tempi di costruzione dello stato palestinese e le modalità per arrivare alla pace.
In particolare i membri permanenti del Consiglio di sicurezza debbono prendere esplicita posizione in questa direzione perché non è accettabile che il governo Netanyahu riceva solidarietà in questa linea di soluzione bellicista delle controversie.
p. il gruppo “Cessate il fuoco” costituitosi nel convegno per la pace del 30 giugno 2023 a Roma:
Mario Boffo, Giuseppe Cassini, Biagio Di Grazia, Domenico Gallo, Alfonso Gianni, Alfiero Grandi
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