Lucca/Garfagnana: la scomparsa di Enzo Lanini, dirigente Cgil e della Filef Toscana

La Valle piange Lanini. Addio allo storico professore

Scomparso all’età di 86 anni, era stato maestro elementare, sindacalista e uomo attivo nella politica di Bagni di Lucca e di tutto il territorio .

“La lotta la continueranno i giovani”. Con queste ultime parole i figli ricordano il loro padre Enzo Lanini, scomparso venerdì all’età di 86 anni. Insegnante alla scuola elementare, fu assessore negli anni ’60 nell’amministrazione di sinistra a Bagni di Lucca, la prima nella “bianca” provincia di Lucca dove imperava la Democrazia Cristiana con maggioranze assolute nei comuni, guidata dall’allora giovane sindaco socialista Mario Lena. Nel 1965, in disaccordo con la linea politica nazionale del PSI, lasciò il partito fondando il PSIUP. Successivamente, fin dagli anni ’70, fu dirigente e attivista sindacale nella CGIL, dirigendo per molti anni la Camera del Lavoro di Fornaci di Barga.

Da circa mezzo secolo curava a Montefegatesi l’allestimento annuale, in estate, della Mostra storica della Resistenza e dell’Emigrazione in collaborazione con la Filef Lucchese, il patrocinio della Regione Toscana e del comune di Bagni di Lucca, sempre molto visitata. Ha scritto diversi libri, documentando i fatti storici della zona, studiando a fondo la Resistenza nell’XXI zona e l’emigrazione che aveva decimato il paese di Montefegatesi. Come ci tengono a ricordare i figli e la moglie Maddalena Taliani , la lotta alle diseguaglianze ed il lenimento della sofferenza altrui, anche morale, sono state la sua stella polare. La famiglia rivolge un grazie a tutti per aver condiviso con lui una parte di strada. Bagni di Lucca perde un protagonista della sua storia politica e sindacale. La salma sarà esposta fino a lunedì all’obitorio dell’ospedale di Barga, dove sarà tenuta una cerimonia civile prima dell’avvio alla cremazione. Anche il nostro giornale si unisce al cordoglio generale, espresso dalla autorità locali e dalla popolazione, porgendo ai familiari sentite condoglianze.

“Il Partito della Rifondazione Comunista di Lucca esprime la sua vicinanza alla famiglia di Enzo Lanini – scrive il partito in una nota -. Purtroppo scompare una figura che è stata ed è un esempio per tutti i lavoratori e gli antifascisti della Valle del Serchio e di Lucca. Enzo,ha partecipato alla vita politica e sindacale, oltre al suo impegno nelle scuole”. (Marco Nicoli – La Nazione – Toscana)

 

FONTE: https://www.lanazione.it/lucca/cronaca/la-valle-piange-lanini-addio-allo-storico-prof-4736c129?live

 


Il messaggio del figlio Aldo

 

“La lotta la continueranno i giovani”. Con queste ultime parole ieri nostro padre Enzo Lanini ha concluso il suo Cammino.

Nato nel ’38, ha conosciuto la guerra. La lotta alle diseguaglianze ed il lenimento della sofferenza altrui, anche morale, sono state la sua stella polare, come gli ha insegnato la Resistenza che ha tanto studiato.

Maestro, sindacalista fino al midollo, ha pensato prima agli altri che a sé.

Non ha mollato mai la sua lotta, nell’ultimo inverno ha assorbito la negatività della situazione mondiale tra guerre e soprusi all’umanità e questo lo ha toccato, chi era presente alle celebrazioni del 25 aprile a Montefegatesi lo ha sentito dalla sua bocca.

Grazie a tutti per aver condiviso con lui una parte di strada, anche se non lo sapete, lo avete fatto, era interessato a tutto e tutti.
(Aldo, Luca, Nadia e nipoti tutti)

 


Lutto a Lucca e in Valle del Serchio per la scomparsa di Enzo Lanini

Insegnante e sindacalista è stato segretario della Camera del Lavoro di Fornaci di Barga e presidente dell’Anpi

Cordoglio arriva dalla Cgil Lucca: “La nostra solidarietà – spiega il sindacato – va alla sua famiglia e ai suoi amici, che, come noi, hanno perso una persona di grande valore.  I compagni della Cgil Lucca lo ricordano con affetto per il grande impegno per la causa dei lavoratori, per la sua cultura, la sua decisione, il suo fervido interesse per quello che accadeva nel mondo e per aver sempre messo i suoi valori al primo posto, anche prima della sua stessa persona”.
Entrato in Cgil all’inizio degli anni ‘70 passando per le porte delle fabbriche, Enzo Lanini si era avvicinato al sindacato come naturale prosecuzione del suo impegno e del suo interesse per i diritti dei lavoratori. Pienamente in linea con i suoi ideali, era cresciuto assieme ai lavoratori che rappresentava a suon di mobilitazioni, lotte, scioperi e vertenze, cercando di creare un movimento operaio che fosse in grado di migliorarsi costantemente, fino a poter diventare un fattore centrale per un cambiamento profondo nella società. Nel corso della sua vita, non ha infatti mai abbondonato la sua visione del mondo, nella speranza che il suo operato, quello dei lavoratori e del sindacato, potesse portare ad un modello sociale più egualitario, in cui gli stessi lavoratori fossero al centro della vita politica ed economica.
“I risultati da lui conseguiti, ma soprattutto la persona seria, volenterosa, pragmatica e competente che era, lo hanno poi portato, nel 1977, a diventare segretario della Cgil della Mediavalle/Garfagnana – ricorda il sindacato -. Enzo fu anche precursore nella lotta per l’ambiente, impegnandosi nel tentativo di cambiare il modello di sviluppo, a partire dalla riconversione della produzione di una fabbrica di armamenti della zona. Obiettivo per il quale impegnò il personale dello stabilimento in una lotta che portò infine ad un accordo con la dirigenza per modificare la produzione. Anche in età avanzata non aveva mai abbandonato il sindacato, continuando la sua militanza nello Spi Cgil e prestando il suo sguardo attento alle sfide che gli si ponevano di fronte. In questo periodo della sua vita ebbe inoltre modo di scrivere molti libri, nei quali si può ritrovare la realtà di quello che succedeva davanti e dentro alle fabbriche, e che presentano delle attente analisi delle problematiche della società odierna, così come quella dell’inizio della sua attività sindacale, ma anche degli spunti da cui partire per migliorare questa situazione”.
“In questo ultimo periodo – ricorda Fabrizio Simonetti, segretario generale della Cgil Lucca – avevamo stabilito un rapporto di affetto ed amicizia, fatto di continui scambi di idee ed opinioni sui principali avvenimenti sindacali e politici, che dimostravano la lucidità della sua mente. Le sue considerazioni lo riportava sempre all’esperienza del nostro passato, dall’Italia sotto il giogo nazifascista, animata dalla resistenza partigiana, alle grandi lotte operaie che hanno caratterizzato il dopoguerra fino agli anni ‘80. Ciao Enzo, con te se ne va un amico e una parte della storia della Cgil provinciale. Adesso sarà compito nostro raccogliere il testimone e proseguire il tuo impegno.”

Anche il partito della Rifondazione Comunista di Lucca esprime la sua vicinanza alla famiglia con un messaggio di cordoglio: “Purtroppo – dice – scompare una figura che è stata ed è un esempio per tutti i lavoratori e gli antifascisti della Valle del Serchio e di Lucca. Enzo, oltre ad essere stato segretario della Camera del Lavoro di Fornaci di Barga e Presidente dell’Anpi della Valle del Serchio, ha partecipato alla vita politica e sindacale con rara passione ed inoltre ha scritto e pubblicato vari libri che rimangono a testimonianza del suo impegno e della sua elaborazione teorica. Infine vogliamo ricordare quanto si sia prodigato nell’insegnamento nelle scuole e con i giovani”.

La scomparsa dell’ex sindacalista e memoria storica della Val di Lima Enzo Lanini, è un fatto che deve rattristare tutti – dice Maurizio Guccione -. Chi la pensava come lui e anche chi, invece, non era d’accordo. Perché quando una persona vive impegnandosi per la ricerca della giustizia sociale, per chi non ha strumenti, rimanendo al fianco di chi viene sottomesso, ecco, tutto ciò non può – non dovrebbe – avere partigianeria di sorta. Enzo Lanini ha passato la sua vita occupandosi di questo. Idealista ma concretamente al servizio del prossimo, lo ha dimostrato alla Federconsumatori, lo ha realizzato nel totalizzante impegno all’interno della Cgil. A quell’impegno si è dedicato visceralmente, dopo aver fatto il maestro elementare per alcuni anni. Dal 1983 ha dato vita alla mostra storica dell’emigrazione nella Società del teatro Ermete Zacconi di Montefegatesi, luogo in cui viveva. Non era divisivo, Enzo Lanini, tutt’altro: i contributi, le iniziative, parlavano del passato ma guardavano al futuro; cercava di coinvolgere i giovani, di scandagliare i luoghi della Val di Lima che furono protagonisti, come altri, delle brutalità nazifasciste del periodo”.

“E’ stato autore di numerose pubblicazioni, che cadenzavano, contrassegnandola, l’annuale mostra sull’emigrazione. E aveva letto tanto, Enzo Lanini, era un uomo al quale, la cultura, aveva fatto bene e, da bravo uomo del popolo, l’aveva messa a disposizione degli altri, perché così bisogna fare se non si vuole essere elitari – va avanti Guccione -. Nella piazza di Montefegatesi, il 25 aprile, Lanini c’era: fazzoletto dell’Anpi al collo, commemorazione, sempre un filo di commozione. Era questo, una persona perbene che ha vissuto per far sì che gli uomini e le donne potessero essere protagonisti di una società più giusta. Ecco perché, comunque la si pensi, la sua scomparsa lascerà un bel ricordo, magari sotto forma di vento lieve, ancora una volta che spira lassù, fra i monti di Bagni di Lucca, tra i pianori di Prato Fiorito, della Valfegana, da quel mondo a lui caro”.

 

FONTE: https://www.luccaindiretta.it/cronaca/2024/06/21/lutto-a-lucca-e-in-valle-del-serchio-per-la-scomparsa-di-enzo-lanini/414848/

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