20060511 23:14:00 webmaster
ROMA aiseEminotizie – Nessun caso “Italiani nel mondo” nell’Unione. L’attenzione e l’ascolto immediato che il leader Romano Prodi ha manifestato nei confronti della componente “estera” della sua coalizione, rappresentata da 8 deputati e 4 senatori, ne sono la prova più concreta.
Infatti, già all’indomani della proclamazione, Prodi ha convocato i responsabili del Coordinamento dell’Unione per gli italiani all’estero e gli eletti nella circoscrizione estero per chiedere loro indicazioni sugli impegni programmatici nel settore da inserire nel programma di governo che presenterà alle Camere.
Le indicazioni, frutto di una serie riunioni, che sono state consegnate al Primo Ministro in pectore prevedono 5 punti. Il primo, riguarda l’organizzazione e lo sviluppo della rete consolare , nel cui ambito va a ricomprendersi anche l’impegno per la definitiva bonifica dell’AIRE; segue, al punto due, la tutela sociale, i cui punti di immediato impegno sono la realizzazione di un assegno di solidarieta’ agli italiani indigenti residenti all’estero e l’emanazione di un provvedimento di sanatoria a favore dei pensionati italiani residenti all’estero per gli indebiti INPS derivanti dall’errata compilazione del RED; al terzo punto la cultura e la lingua italiana , con la riforma degli istituti italiani di cultura e della vecchia legge 153 sui corsi di lingua e cultura, oltre a un forte impegno per aumentare le borse di studio; segue, al quarto punto, l’infomazione, in tutti i suoi aspetti, con un riassetto del settore a partire da Rai International , alle problematiche derivate ai quotidiani dall’ultima finanziaria (restituzione di somme già percepite legittimamente) e al raddoppio dello stanziamento per la stampa periodica; chiude, al punto cinque, la convocazione della Conferenza dei giovani italiani nel mondo.
Ed e’ stato proprio quando ha chiesto queste indicazioni che Prodi ha parlato anche e per la prima volta della sua idea di un “Vice Ministro per gli affari esteri con delega per gli italiani all’Estero”. Un’idea che, da principio, ha fatto nascere qualche riserva ma , quando e’ stata successivamente meglio definita e contestualizzata nella richiesta di “unicità di guida del coordinamento e nella promozione dei provvedimenti relativi agli italiani all’estero, senza dualismi con altre amministrazioni” venuta da parte del coordinamento per l’estero dell’Unione, ha trovato un piu vasto consenso, soprattutto se il Vice Ministro avrà, come sembra possibile, la capacità di nominare uno o due sottosegretari con ampia esperienza nel settore.
D’altra parte, se e’ stato chiesto di evitare “dualismi” l’unica soluzione che ha Prodi è che la struttura per gli italiani all’estero sia incardinata nel MAE ed il modo di migliore di farlo sembra proprio quella di nominare un Vice Ministro per gli affari esteri delegato.
Che non vi sia un caso “Italiani nel Mondo” , lo testimoniano , oltre alla grande attenzione del leader Prodi, il fatto che il Coordinamento stia lavorando alacremente di concerto con gli eletti all’estero, anche per fornire al futuro premier gli strumenti per valutare se deve lasciare il Ministero o creare un vice ministro, chi sia la figura più indicata a ricoprire l’uno o l’altro ruolo, e quali siano i temi sui quali avviare subito un’azione di governo.
Al coordinamento dell’Unione, inoltre, fanno notare come ciò “non rappresenti una novità: sono cinque anni che il Ministero così com’è serve a poco, per non dire che non serve a niente. Noi, l’unica cosa che chiediamo è che se il Ministero ci deve essere, deve avere gli strumenti per funzionare, ma, ripeto, non è una novità, perché lo abbiamo detto per cinque anni. Se il ministero non ha gli strumenti per funzionare, o non glieli possono dare in tempi rapidi, qualsiasi altra soluzione comunque deve avere deleghe precise. Poi starà a Prodi decidere quale sia lo strumento migliore. E, Prodi è uno che la macchina ministeriale la conosce molto bene, se lui dice lo strumento migliore è questo, noi stiamo tranquilli. Ora lui studia lo strumento migliore, quindi se sarà un ministro, un sottosegretario o un vice ministro, questo lo vedremo dopo.”.
Quanto alla guida della struttura, ai candidati naturali Danieli (Margh.) e Pittella (DS) si sono aggiunti Morri (DS) e, ultimamente, Leo Luca Orlando (IDV), anche se al Coordinamento dell’Unione si ritiene improbabile che Leo Luca Orlando, che ha un curriculum politico di diversa natura, possa occuparsi di italiani nel mondo di cui si è interessato ben poco rispetto ad altri temi, e che, tra l’altro, “all’estero una simile scelta non sarebbe ben vista”. Ma , si tiene a sottolineare , non esiste nessuno caso. Non ancora, almeno. (g.d.n.aiseEminotizie)
1347-prodi-intenzionato-a-nominare-un-vice-ministro-al-mae-con-delega-per-gli-italiani-allestero
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