5269 Clandestini in carcere e militari: Il decreto sicurezza diventa legge

20080723 14:56:00 redazione-IT

Via la blocca processi, c’è già il lodo

Il Senato, con 161 voti a favore, 120 contrari e otto astenuti, approva definitivamente il decreto sicurezza. Votano contro Pd e Idv, mentre l’Udc si astiene. Con la nuova legge entra in vigore l’aggravante di clandestinità per gli stranieri senza documenti e si sancisce l’uso dell’esercito anche nelle città. Scompare solo la blocca processi, ma è una magra consolazione: a evitare grane con la giustizia per Berlusconi ci pensa il Lodo Alfano.
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Via la blocca processi, c’è già il lodo

Con 161 voti a favore, 120 contrari e otto astenuti, il decreto sicurezza diventa legge. Il senato mercoledì ha infatti votato l’approvazione definitiva, accogliendo le modifiche apportare dalla Camera il 16 luglio scorso. L’aggravante di clandestinità e l’utilizzo dei militari in città sono le due misure più importanti del provvedimento e anche quelle più contestate dall’opposizione.

«La norma sull’aggravante per chi risiede illegalmente sul territorio è sicuramente incostituzionale e il nostro voto sarà coerente con quello della prima lettura e con quello della Camera», ha detto la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro prima di esprimere il suo voto contrario. L’unica conquista strappata alla maggioranza è la modifica della blocca-processi. Ma è una magra consolazione, visto che grazie al Lodo Alfano non serviva più. «Il decreto ha visto una riforma sulla sospensione dei processi che ha accolto le nostre obiezioni – ricorda la Finocchiaro – e quindi, per questo verso, il testo è sicuramente migliorato. Voglio però aggiungere che sono tornati indietro soltanto perché la norma non gli serviva più in quanto il lodo Alfano stava per essere approvato».

Berlusconi infatti aveva spinto l’emendamento cosiddetto blocca processi per far saltare il processo Mills che lo vede imputato a Milano per corruzione in atti giudiziari: si sospendevano infatti i processi per reati commessi fino al giugno 2002, giusto in tempo per far rientrare il suo. Le proteste dell’opposizione sono state accolte, ma abilmente aggirate con il Lodo Alfano che rinvia tutti i procedimenti pendenti delle alte cariche dello Stato, processo Mills ovviamente compreso.

Il decreto diventato legge, però, sembra più un insieme di misure di facciata: «Abbiamo avanzato proposte concrete – spiega il senatore Pd Felice Casson – per la lotta alla grande criminalità internazionale, ai traffici di esseri umani, di casi di grave sfruttamento sul lavoro, di violenza su donne e minori, di sfruttamento della prostituzione anche minorile, di sicurezza stradale. Niente da fare: la risposta del governo e della maggioranza è stata sempre “no, ci penseremo dopo”. Ma c’è di peggio – prosegue Casson – l’assoluta scarsità di risorse per intervenire: sia il Dpef che l’anticipo di legge finanziaria contengono un taglio secco per i prossimi tre anni per il comparto sicurezza e per il settore giudiziario e la recente protesta, più che motivata, delle forze di polizia dimostra che stiamo parlando di fatti reali e concreti».

www.unita.it

 

 

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EmiNews 2008

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